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COME E QUANDO NASCE IL SERVIZIO DI CAMION VELA ITINERANTE

È sempre più frequente incontrare per le strade cittadine le vele pubblicitarie che ospitano all’interno della loro superficie espositiva le più disparate reclamizzazioni, che possano essere queste  di brandistica, di offerte da parte di centri commerciali o ipermercati,  oppure di eventi come fiere, sagre o serate in discoteche.

Il camion vela itinerante nasce come nuovo strumento di comunicazione a metà degli anni '90, con un utilizzo prevalentemente rivolto alla comunicazione di svendite o liquidazioni totali ospitando grandi poster da 6 metri di lunghezza per 3 metri di altezza.

Senza dubbio un utilissimo strumento di comunicazione pubblicitaria in grado di attrarre immediatamente l’attenzione dei passanti che incontrava lungo il tragitto data la novità assoluta che rappresentava nel mondo dell’advertising nonché uno strumento dal fortissimo impatto visivo, con un’ imponenza sino a quel momento mai vista.

L’ordinario veniva infatti completamente stravolto, in origine abituati a vedere i grandi poster 6x3 in esposizione statica su affissioni murarie o pannelli localizzati all’interno delle arterie principali di traffico, per poi rivisitare il tutto e riadattarlo ad un mezzo itinerante in cui non necessariamente si doveva passare in quella determinata via per poter apprendere dell’offerta o dell’evento del momento, bensì era lui stesso che itinerando nelle zone di maggiore intensità di popolazione come centri città o ad esempio mercati rionali arrivava per comunicare con grande impatto il messaggio che riportava su ben 36 mq di superficie mobile.
 

Vele pubblicitarie e pubblicità fonica

Sempre a metà degli anni '90 era consentito l’utilizzo della così detta “pubblicità fonica”, diffusa attraverso degli altoparlanti collocati sopra il tetto della cabina del mezzo in grado di comunicare a gran voce il messaggio in oggetto.

Va da sé che il grande impatto visivo delle vele pubblicitarie associato alla pubblicità fonica, che ne attraeva maggiormente l’attenzione rappresentava un modello di comunicare vincente in grado di generare l’effetto wow, e in men che non si dica i camion vela esplosero gradatamente in tutto il territorio nazionale.

Così come per ogni novità inizialmente non esisteva alcuna restrizione in termini di utilizzo o transito, se non chiaramente il collaudo e la relativa omologazione su strada che principalmente stabiliva la sicurezza del mezzo tenendo conto in particolar modo della sua stabilità contro la forza del vento.

Essendo infatti un automezzo che circolava su distretti urbani ed extraurbani questo aspetto era di primaria importanza per la sicurezza del conducente così come di quella altrui.

Proprio così, il fatto che si chiami vela pubblicitaria non è un caso, infatti il camion oltre alla cabina dell’autista aveva ancorato sull’interasse del mezzo una struttura di ben 6 metri di lunghezza che impattava enormemente come un vero e proprio muro contro il vento facendola oscillare bruscamente durante le giornate ventose.

Ogni Vela pubblicitaria era progettata in vetroresina, quindi una struttura estremamente leggera, e altrettanto estremamente instabile.

Per ovviare a questa tematica le aziende che producevano tali mezzi prevedevano tutta una serie di zavorre posizionate strategicamente su tutta la lunghezza del mezzo così da garantirne la stabilità di guida e la conseguente omologazione.
 

La crescita delle agenzie di vele pubblicitarie

Seguito appunto ad una forte richiesta da parte del mercato in cui le più disparate attività desideravano essere pubblicizzate all’interno dei pannelli bifacciali, seguì un’immediata risposta da parte delle agenzie pubblicitarie che integrarono i propri servizi con appunto le vele pubblicitarie.

Le affissioni di grande formato prendevano letteralmente vita all’interno delle arterie principali di traffico o in zone ad altro scorrimento, così da intercettare il maggior numero di passanti.

La normativa delle vele pubblicitarie

Seguirono come giusto le prime norme da parte delle autorità che negavano in primis l’utilizzo delle pubblicità itineranti sui distretti autostradali, ciò essenzialmente per due motivi principali, il primo che chiaramente rappresentavano uno strumento di distrazione da parte dei conducenti delle autovetture, rallentando e distraendosi alla vista dei camion vela.
Il secondo ma non per questo meno importante, è dato dalla pericolosità che il manifesto allestito sulla superficie del mezzo semplicemente con della colla, potesse staccarsi creando di conseguenza gravi incidenti.

Le vele pubblicitarie nascono come strumenti di comunicazione cittadini, se devono percorrere tratti autostradali è necessario che siano completamente spogliate da qualsiasi reclamizzazione; sarà inoltre premura del conducente informarsi preventivamente ad uno spostamento in merito alla situazione meteo e non circolare in caso agenti atmosferici avversi come piogge o forti venti.

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